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Stati d’ansia e depressione in Ayurveda

12 Set 16
admin
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Stati d’ansia e depressione in Ayurveda

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La depressione in Ayurveda è un disturbo legato al Dosha Kapha e al guna Tamas. Le cause della depressione sono lo squilibrio della costituzione ayurvedica Kapha e Vata, e la pratica di uno stile di vita eccessivamente tamasico.

Nei testi classici ayurvedici viene spiegato il processo di nascita e sviluppo di malattie e disturbi, tra cui la depressione. La continua esposizione a troppi stimoli sensoriali sovraccarica i sensi; allo stesso modo gli stati di isolamento e di solitudine prolungata a lungo andare causano squilibri mentali e psicologici. Quando gli stimoli sensoriali influenzano emotivamente la sfera dei sentimenti – vedere, udire o vivere esperienze negative, angoscianti, sgradevoli – danneggia l’equilibrio fra mente e corpo con effetti nocivi sul sistema nervoso.

Depressione e sintomi fisici: le cause

Il cattivo uso dei sensi indebolisce i relativi organi, riducendone la funzione e la capacità protettiva. L’Ayurveda spiega come questo permetta alle influenze negative di raggiungere la mente e il corpo, squilibrando i Dosha e causando l’insorgere dei sintomi fisici della depressione:

  • stanchezza cronica
  • debolezza
  • mal di stomaco
  • nausea
  • problemi digestivi
  • dolori
  • colorito spento
  • capelli deboli

Dosha Kapha: stati emotivi che aumentano la depressione

La depressione è uno stato emotivo legato allo squilibro del Dosha Kapha. La costituzione ayurvedica Kapha viene squilibrata quando lo stato emotivo riflette queste situazioni:

  • dolore o sofferenza emotiva
  • pigrizia
  • inerzia
  • apatia
  • tendenza a far fare le cose agli altri
  • dipendenza
  • eccessivo attaccamento
  • materialismo fine a sé stesso
  • avarizia
  • ingordigia
  • golosità

Approfondimento

Il problema all’origine è molto personale ed il suo peggior complice è anche la scarsa informazione sulle cause e i possibili rimedi naturali dell’ansia, in tutte le sue forme.
Se riscontrato, lo stato d’ansia, solitamente viene catalogato come prodotto di un intenso periodo di stress e trattato con la visita dal medico di famiglia e/o lo psicologo (nei casi più gravi) e la prescrizione di farmaci sedativi o tranquillanti, peraltro non sempre necessari, frutto dei limiti della medicina allopatica alle questioni turbative psicologiche di natura leggera, in quanto a lungo andare producono assuefazione ed effetti collaterali.
Innanzitutto possiamo affermare che lo stato d’ansia è una condizione dello spirito, un’emozione, non sempre necessariamente negativa.
Tutti noi abbiamo provato a sentirci in ansia di tanto in tanto e questo provoca lo sprigionarsi dell’adrenalina in circolo. Questa condizione ci sprona ad affrontare situazioni difficili e a superare ostacoli ritenuti insormontabili. L’ansia, però, non deve diventare un problema e trasformare sensazioni occasionali di insicurezza, preoccupazione o paura in uno stato mentale persistente.
Le condizioni normali d’ansia, hanno una causa di cui l’individuo è consapevole: per esempio un incontro importante o una prova alla quale ci si deve sottoporre all’improvviso. Ma può diventare un problema quando l’apprensione o la preoccupazione appaiono senza una ragione valida.

Sebbene sia una condizione causata da uno stato emozionale, l’ansia può provocare anche sintomi fisici come dei dolori (in particolare alla testa, al petto, all’addome, alla schiena), insonnia, tensione muscolare e capogiro. Spesso provoca riflusso, nausea e vomito, diarrea e un frequente stimolo a urinare. I sintomi di coloro che ne soffrono presentano segni di panico (sudorazione, palpitazioni, respirazione anormale) oppure una sensazione di stanchezza, debolezza e svogliatezza. I sintomi scompaiono quando non vi sono motivi per il persistere dello stato d’ansia, tuttavia alcune persone soffrono per anni di attacchi ricorrenti: una condizione che diventa disagio cronico anche senza apparente motivazione.
I soggetti che sviluppano persistenza di stato d’ansia, nel sistema di vita europeo e americano, e quindi anche una spiccata predisposizione ad accumulare tensioni e preoccupazioni, di solito traggono origine da almeno una delle tre principali situazioni di vita che li mettono a dura prova ogni giorno:

1. la situazione del lavoro: se piace, crea tensione eccessiva, l’ambiente, sgarbi con i colleghi

2. la situazione con il partner: malattia, litigi, incomprensioni, separazione, abbandono

3. la situazione familiare: malattia, litigi, incomprensioni, incidenti, morti improvvise.

A questo aggiungeremo i soliti piccoli imprevisti di ogni giorno, che vanno dunque ad accumularsi.

I consigli della medicina naturale Ayurveda per combattere l’ansia

L’autocura:

Si consiglia innanzitutto una dieta integrale, abbondante in frutta fresca, verdure ed insalate, una quantità moderata di proteine. Si ritiene che i succhi di carote e di lattuga, siano in grado di tonificare il sistema nervoso e possiedano un potere calmante se bevute per due volte al dì, una al mattino e una prima di andare a dormire. Per combattere l’ansia da stress, è consigliato sicuramente l’esercizio fisico ed in particolare imparare Yoga e Meditazione, che unito a tecniche di “Pranayama” (respirazione), porta al rilassamento di corpo, mente e spirito.
L’assunzione di cibi e/o integratori vitaminici con i complessi B, C, E (quest’ultima si ritiene possa migliorare il funzionamento del sistema nervoso centrale).
Alcuni minerali come Calcio, Magnesio e Zinco sono necessari al buon funzionamento di nervi e muscoli.
Come fitoterapia, alcuni preparati per infusi o tisane rilassanti sono utili all’autocura: per combattere l’insonnia e come sedativo, camomilla, radice di valeriana e fiori di tiglio. Un altro buon rimedio contro gli attacchi d’ansia è infuso di fiori di biancospino, rosmarino e betonica (non più di 2 tazze al giorno per via delle proprietà emetiche della betonica), o l’infuso di passiflora e issopo (sconsigliato solo alle donne in gravidanza).

Rimedi naturali consigliati:

Sicuramente il massaggio ayurvedico: Abhyangam, con olio medicato, oppure olio di sesamo arricchito di aromi secondo i canoni dell’aromaterapia (l’aromaterapia è parte dell’Ayurveda!), con l’aggiunta di essenze quali lavanda, legno di sandalo, olio di maggiorana, o basilico.
Il massaggio alla testa, ma anche full-body, è ottimo per aumentare la concentrazione, aiuta a prendere coscienza del proprio corpo e confidenza in se stessi accrescendo la forza di volontà, rende flessibile la colonna vertebrale e migliora il flusso e la funzionalità dei nervi verso gli organi interni e tutte le parti del corpo, infine favorisce, con l’alimentazione corretta, la resistenza alle malattie sollecitando la risposta immunitaria.
Ottimo tra i numerosi trattamenti ayurvedici, in questo caso, è lo Shirodhara: il filo d’olio caldo a caduta calibrata sulla fronte (terzo occhio), che scarica il sistema nervoso centrale dall’accumulo di stress, in questo caso.
Anche la sauna è consigliata, infatti, il profumo del legno di cedro di cui le pareti delle saune solitamente sono rivestiti, è un toccasana per rilassarsi. 

Routine quotidiana e atteggiamento psicologico

– organizzate e cercate di mantenere orari regolari per il lavoro, i pasti e il tempo libero. Essere bene organizzati significa sentirsi bene
– adottate un’attitudine positiva, siate benevoli, ma non indulgenti con voi stessi; affrontate i problemi in modo costruttivo e non concentratevi sulle preoccupazioni
– mantanatevi attivi e occupati, trascorrere il tempo libero facendo attività fisica o sport rallegra e sgombra la mente dai problemi
– cercate di aiutare gli altri talvolta, i vostri problemi sembreranno anche meno importanti
– massima attenzione e concentrazione a quello che state facendo, anche se l’occupazione è banale, imparate a dare il giusto valore al presente invece di preoccuparvi del futuro
– consultate un medico ai primi sintomi fisici, non fateli pesare sulla vostra condizione generale
– infine, se conoscete qualcuno particolarmente ansioso aiutatelo ad essere attivo e ad avere un opinione positiva di sé. Siate un sostegno, ma evitate di incoraggiare l’introspezione e non insinuate mai che la sua malattia non sia reale!!!

(Dott.ssa Sadbhawna Bhardwaj)

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