Neonati e donne in gravidanza

Tradizione ayurvedica e neonato: l’importanza del massaggio
Il massaggio del neonato appartiene ad una antichissima tradizione indiana che vedeva la relazione della madre con il bambino come un continuum energetico fra la vita uterina e quella esterna: per il bimbo c’è una fase di utero-gestazione (nel grembo materno) ed una di estero-gestazione, nei primi sei mesi di vita dopo la nascita. In queste primi sei mesi di vita le esperienze tattili sono fondamentali.

Nel grembo materno il bambino si sente avvolto dalle pareti uterine, cullato dalla pressione ritmica del liquido amniotico. Il tocco delle mani, imbevute di olio tiepido, sulla pelle del bimbo nutre il neonato allo stesso modo del grembo materno prima della sua nascita e lo aiuta a prendere coscienza dei confini, che non sono più le pareti uterine.

Inoltre, il massaggio, stimola e regola il sistema circolatorio , muscolare, immunitario e gastrointestinale (prevenendo e dando sollievo al disagio delle coliche gassose); si rivela un buon regolatore del ritmo sonno-veglia. La stimolazione tattile delle terminazioni nervose della pelle, che trasmettono gli stimoli al cervello, determina la sensazione di uno stato di benessere e facilita la crescita psicofisica del bambino.

Tradizione ayurvedica e donna in gravidanza

L’Ayurveda distingue il flusso della vita in quattro fasi, così come in natura ci sono quattro stagioni, ognuna con caratteristiche proprie. Lo stesso vale per la donna, che nel suo percorso di vita sperimenta quattro importanti passaggi: 1. Adolescenza 2. Maturità 3. Gravidanza 4. Menopausa. Ogni fase, caratterizzata da fattori particolari, è sempre dominata dall’energia dei Dosha, i tre principi fondamentali chiamati Vata, Pitta e Kapha. La loro prevalenza oltre ad identificare le varie tipologie costituzionali, crea il gioco dinamico nel flusso della vita ed i relativi cambiamenti.

L’Ayurveda ci indica di seguire semplicemente quelle che sono in realtà fasi di cambiamento naturali, muovendosi nel flusso degli accadimenti e nel rispetto del corretto regime di vita, in modo da essere pronti ad affrontare anche i relativi problemi o disturbi che ognuna di queste fasi porta naturalmente con sè, senza opporvisi. Nella fase della gravidanza la donna sperimenta il più grande e importante dei cambiamenti.

Ogni aspetto della sua vita ne è pienamente coinvolto: fisico, mentale ed emotivo. Il corpo gradualmente si adatta ad accogliere una nuova vita; emozioni contrastanti quali forza e paura, grande gioia ma anche irrequietudine accompagnano questo meraviglioso percorso di crescita per la madre ed il bambino in un’esperienza unica ed indescrivibile. Il contatto che si stabilisce tra madre e figlio durante la gravidanza è inscindibile, sia dal punto di vista fisico che dal punto di vista emotivo; tutto ciò che sente e vive la mamma si ripercuoterà sulla creatura che porta in grembo.

A seguito di questa naturale realtà, risulta chiara l’importanza di un opportuno regime di comportamento, di un’opportuna dieta e il ricorso a trattamenti ayurvedici quale il massaggio. Il massaggio con oli essenziali ricopre un ruolo importante sia per la condizione emotiva che per quella prettamente fisica; in base alla costituzione della donna si potranno verificare diversi disturbi che possono essere alleviati con un massaggio appropriato e con una scelta appropriata di oli essenziali. Una gravidanza vissuta con consapevolezza fin da principio è la migliore cura che si possa donare al proprio figlio.

Tradizione ayurvedica e neonato

Il massaggio del neonato appartiene ad una antichissima tradizione indiana che vede la relazione della madre con il bambino come un continuum energetico fra la vita uterina e quella esterna. Per il bimbo ci sono due fasi: quella di utero-gestazione (nel grembo materno) e quella di estero-gestazione (i primi sei mesi di vita dopo la nascita).

Fase di utero-gestazione.
L’utero è un ambiente protetto, caldo e rassicurante ed è il primo ambiente nel quale il bambino prende coscienza e comincia a sperimentare l’uso dei sensi: il senso del gusto è attivo a partire già dalla tredicesima settimana di vita uterina; anche l ‘olfatto è sviluppato ben prima della nascita (intorno alla diciassettesima settimana) e non di meno si può dire per l’udito, che intorno alla ventiquattresima settimana di gestazione provoca nel feto le prime reazioni ai rumori che arrivano dall’esterno. In effetti, però la prima vera esperienza sensoriale del feto è il movimento. Fin dalla sua origine, dal momento in cui lo spermatozoo incontra l’ovulo, il movimento domina qualunque trasformazione. L’organo di senso collegato al movimento è la pelle, che con i suoi innumerevoli ricettori è la prima a formarsi e produrre stimoli; la
pelle e il sistema nervoso sono quindi in stretta connessione.

Fase di estero-gestazione.
I primi sei mesi di vita dopo la nascita rappresentano il primo approccio fisico ed emotivo con l’esterno. Naturalmente tutti i sensi verranno fortemente sollecitati edin particolare il senso del tatto; le esperienze tattili sono quindi fondamentali. Nel grembo materno il bambino si sente avvolto dalle pareti uterine, cullato dalla pressione ritmica del liquido amniotico. Se ci immaginiamo il calore e l ‘avvolgimento dovuto al liquido amniotico, è logico dedurre che, quando il neonato al momento della nascita entra in contatto improvviso con l’aria esterna, abbia uno shock. Questo shock è naturale, ma è altrettanto naturale alleviare questo forte e improvviso cambiamento.
Il tocco delle mani, imbevute di olio tiepido, sulla pelle del bimbo nutre il neonato allo stesso modo del grembo materno prima della sua nascita e lo aiuta a prendere coscienza dei confini, che non sono più le pareti uterine.
Inoltre, il massaggio, stimola e regola il sistema circolatorio, muscolare, immunitario e gastrointestinale (prevenendo e dando sollievo al disagio delle coliche gassose); si rivela un buon regolatore del ritmo sonno-veglia. La stimolazione tattile delle terminazioni nervose della pelle, che trasmettono gli stimoli al cervello, determina la sensazione di uno stato di benessere e facilita la crescita psicofisica del bambino.
Non è una tecnica, ma è un modo di comunicare con il proprio bimbo, favorendo la relazione armoniosa tra genitore e figlio.

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