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La cura della pelle secondo l’ayurveda

20 Set 16
admin
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La cute è l’organo più esteso del corpo, ci protegge, ci tiene insieme, ci dice letteralmente ciò che sentiamo. La pelle può essere morbida e delicata, altamente sensibile, facile da ferire”.

Quotidianamente ci prendiamo cura di questo limite fisico del nostro corpo, l’estrema superficie prima di arrivare all’altro da sé; punto di separazione tra se stessi e l’ambiente esterno, veicola sensazioni, emozioni, stati d’animo e di salute regalandoci un continuo scambio tra il “dentro” e il fuori” di noi.

Sintomo visibile dell’invecchiamento tendiamo a curarla con diligenza, soprattutto per quel che riguarda il viso. Confrontiamo allora la nostra routine quotidiana con la saggezza millenaria dell’ayurveda!

Innanzitutto va tenuto in considerazione il fatto che, come sempre, nell’ayurvada si deve ragionare a seconda del dosha di appartenenza che andrà ovviamente a caratterizzare anche la pelle.

Quindi:

13724088_938524999626773_4615060202249473154_o_i4gtxcftVATA: pelle secca, caratterizzata da screpolature e desquamazioni.

PITTA: pelle tendenzialmente mista, facile agli sfoghi, alle irritazioni e alle eruzioni cutanee.

KAPHA: pelle grassa, asfittica, tendente all’eccesso di sebo e ai pori dilatati.

Dunque, ognuna di queste tipologie ha bisogno di trattamenti diversi perché ha necessità profondamente diverse: i tipi con prevalenza vata dovranno concentrarsi sull’idratazione e il nutrimento, i pitta sul decongestionamento delicato e i kapha sulla purificazione.

Presa coscienza del tipo al quale si appartiene e delle problematiche che lo riguardano, passiamo ora alla pratica.

Intanto partiamo dal presupposto che: “L’Ayurveda insegna che la pelle e i capelli sono come un organismo e per mantenerli in salute ogni giorno bisogna trattarli come un bambino: pulirli, dar loro da bere e da mangiare, proteggerli dalle aggressioni.

In particolare, in Ayurveda la pelle è il biglietto da visita della bellezza, ma solo poche persone la possiedono perfetta di natura. È costantemente esposta a smog, polvere, tensione e stress, in un ambiente in cui le tossine hanno invaso l’aria, il cibo, l’acqua.

La pulizia della pelle del viso non dovrebbe essere affidata a composti o saponi chimici, ma si possono utilizzare delle polveri e spezie a seconda del proprio tipo di pelle oppure delle preparazioni a base di olio e aloe vera cui andranno aggiunti degli oli essenziali specifici.

In entrambe le modalità, la base è la stessa, quello che cambia sono gli ingredienti specifici in merito alla problematica da risolvere.

Per darci un esempio:

  • Vata: olio di sesamo e 10 gocce di ognuno dei seguenti oli essenziali: sandalo, rosa e geranio
  • Kapha: olio di jojoba 10 gocce di ognuno dei seguenti oli essenziali: bergamotto, cipresso e ginepro
  • Pitta: olio di calendula e 10 gocce di ognuno dei seguenti oli essenziali: lavanda, tea tree e limone

Questi detergenti e unguenti sono reperibili facilmente e permettono di coccolare la pelle del viso in modo naturale e possono sostituirsi alle molte creme che ci offre il mercato. Diamo così vita ad un rituale da dedicare a noi stessi, senza fretta e immergendosi profondamente in esso in pieno stile ayurvedico.

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