Il processo della digestione

Il processo della digestione ha due componenti ossia la fase primaria della digestione (Avasthapaka) e l‘effetto postdigestivo (Vipaka).

La FASE PRIMARIA DELLA DIGESTIONE (AVASTHAPAKA)
Anch‘essa è divisa in tre stadi denominati in accordo alla prevalenza dei tipi di gusto (rasa) che operano in essi. Lo stadio dolce della digestione (Madhura Avasthapaka) corrisponde allo stadio della liquefazione. Nel corso di questa fase si attuano nello stomaco le secrezioni di Kledaka Kapha e la disintegrazione del cibo ha luogo. A causa della pesante azione secretoria di Kledaka Kapha, in seguito all‘assunzione del cibo si verifica una riduzione di attività nel corpo.
Lo stadio aspro della digestione (Amla Avasthapaka) è lo stadio dell‘acidificazione. La secrezione di Pachaka Pitta, i succhi e gli enzimi gastrici, la quale si verifica principalmente nell‘intestino tenue, scompone ulteriormente il cibo. Essa causa una sensazione di sete e di traspirazione dovute alla creazione di calore.
Lo stadio piccante della digestione (Katu Avasthapaka) è lo stadio dell‘alcalizzazione del cibo. Circa quattro ore e mezza dopo il pasto, il cibo passa nella parte distale del tratto gastrointestinale e l‘intestino crasso e i movimenti peristaltici diminuiscono. Durante questo stadio, al contrario della prima fase della digestione, si verifica un desiderio di movimento. Questo stadio è dovuto alla passeggera prevalenza di Vata.

L’EFFETTO POSTDIGESTIVO (VIPAKA)
L‘azione del cibo susseguente all‘assimilazione viene anch‘essa suddivisa in tre categorie. Bisogna Comunque ricordare che gli stadi primari (Avasthapara) si verificano per qualsiasi tipo di cibo. L‘effetto postdigestivo può essere di tipo dolce (Madhura Vipaka), aspro (Amla Vipaka) o piccante (Katu Vipaka), a seconda della qualità del cibo.
Se si forma un effetto postdigestivo dolce (MadhAura Vipaka), il corpo riceve tutti i tipi di nutrimento e i prodotti escretori vengono facilmente eliminati. L‘effetto postdigestivo asprO (Amla Vipaka) indica che il corpo riceverà un nutrimento di bassa qualità, ma i prodotti di scarto verranno eliminati con facilità. L‘effetto postdigestivo piccante (Katu Vipaka) significa che il corpo non riceverà né l‘adeguato nutrimento, né eliminerà facilmente i prodotti di scarto. Ne consegue che è l‘effetto postdigestivo che denota il risultato finale del processo della digestione nel corpo.

I dosha riflettono anche i ritmi del tempo. Essi rivelano come le forze della natura si manifestino in accordo ai mutamenti del tempo e agli sviluppi dei vari processi di trasformazione. Nel ciclo del giorno, Kapha è prevalente la mattina e la sera; Pitta domina a mezzogiorno e a mezzanotte; Vata è più alto al sorgere e al calare del sole, i punti di transizione del giorno. Dal punto di vista stagionale, Kapha è al massimo nell‘ultima parte dell‘inverno e all‘inizio della primavera, le stagioni del freddo umido; Pitta è al massimo durante l‘ultima parte della primavera e durante l‘estate, le stagioni del caldo; Vata è al massimo durante l‘autunno e la prima parte dell‘inverno, le stagioni del freddo secco.
Nel processo digestivo, Kapha è al massimo immediatamente dopo mangiato. Pertanto la nausea che si può provare immediatamente dopo l‘assunzione del cibo indica che Kapha è alto. Pitta è al massimo due o tre ore dopo mangiato, momenti in cui si può provare bruciore di stomaco. Vata è al massimo alla fine del processo digestivo, cosa che viene messa in evidenza da sintomi quali gas o costipazione. La cosa migliore è trattare i dosha durante i loro rispettivi momenti. È per questo motivo che le medicine atte a diminuire Kapha sono somministrate il mattino, le medicine per Pitta il pomeriggio e per Vata, la sera.

MOVIMENTO DEI DOSHA NEL CICLO DEL TEMPO

KAPHA: Giorno 7—11 – Notte 19—23 – Stagione: 7 febbraio – 7 giugno – Digestione: 90 minuti
PITTA: Giorno 11-15 – Notte 23-3 – Stagione: 7 giugno – 7 ottobre – Digestione: 180 minuti
VATA: Giorno 15-19 – Notte: 3-7 – Stagione: 7 ottobre – 7 febbraio – Digestione: 270 minuti