Ayurveda: la scienza della vita

Colui che considera la gentilezza verso l‘umanità come la forma religiosa suprema e tratta i suoi pazienti di conseguenza, ha successo nel conseguire lo scopo della vita e ottiene la più grande felicità.

L‘Ayurveda è uno dei grandi doni dei saggi dell‘India antica all‘umanità. Si tratta di uno dei più antichi sistemi di medicina e vanta un‘ampia documentazione di esperienza clinica. Tuttavia, non è soltanto un sistema di medicina nel senso convenzionale di cura della malattia. È anche e soprattutto un modo di vita che ci insegna a mantenere e a proteggere la salute. Essa ci insegna a curare la malattia ma anche a promuovere la longevità. L‘Ayurveda tratta l‘uomo come un ”intero” e cioè una combinazione di corpo, mente e anima. Pertanto l‘Ayurveda è un vero sistema medico olistico e integrale.

Il termine ‘Ayu” sta a significare ogni aspetto della vita, dalla nascita alla morte. Il termine ”Veda” significa conoscenza o sapere. Ayurveda indica quindi la scienza grazie alla quale la vita viene totalmente compresa. È un modo di vita che descrive la dieta, la medicina e il comportamento che sono benefici o dannosi alla vita stessa. Le origini dell‘Ayurveda sono da rintracciarsi all‘inizio della creazione cosmica. I filosofi indiani affermano che l‘Ayurveda originò da Brahma, il creatore dell‘universo. Il desiderio di conservare l‘agilità, la salute e la longevità è uno degli istinti più fondamentali di tutte le creature. L‘Ayurveda, a questo proposito, traccia il modello per altri tipi di medicina. Si tratta di una tradizione con un‘antichità paragonabile a quella della vita stessa.

L’Ayurveda e i Veda

I Veda sono considerati le più antiche e più sacre documentazioni del sapere in forma scritta.! I Veda affermano che l‘Essere Supremo che creò l‘Universo, spinto dall‘amore per l‘umanità, donò i Divini Veda agli esseri umani tramite i Rishi, i saggi profeti. Le parole dei Veda vennero attentamente memorizzate in forma di canti metrici e furono tramandate di generazione in generazione. Fu così che i quattro Veda Rig, Yajur, Sama e Atharva — giunsero fino a noi dopo molte migliaia d‘anni di trasmissione orale, quando vennero finalmente trascritti.

Il Rig Veda è la pietra miliare degli altri Veda e contiene, nei dieci libri chiamati Mandala, 1.028 Sukta o inni e un totale di 10.572 versi. Lo Yajur Veda ha 1.975 strofe in 40 capitoli sia di poesia che di prosa. Il Sama Veda ha 1.800 versi ripetuti dal Rig Veda e 75 versi originali. L‘Atharva Veda ha 5.977 versi,
distribuiti tra 731 Sukta.

Il Rig Veda, il più antico, contiene molti concetti di Ayurveda. I suoi tre grandi dei — Indra, Agni e Soma — si riferiscono anche ai tre umori biologici dell‘Ayurveda — Vata, Pitta e Kapha. Nel Rig Veda si trovano riferimenti a trapianti d‘organi, come nel caso di un membro artificiale preparato per la Regina Vishpala, moglie del Re Khela. Il Rig Veda contiene anche molti inni a Soma, dio vedico oltre che preparazione erboristica di grande potere curativo usata per il trattamento di molte malattie del corpo e della mente e per promuovere la longevità.

Sebbene tutti i Veda contengano riferimenti a concetti ayurvedici, l‘Atharva Veda è quello che ne contiene maggiormente, tanto che l‘Ayurveda è considerato un Upaveda, un insegnamento sussidiario dell‘Atharva. Nell‘Atharva troviamo riferimenti a fattori anatomici e fisiologici, al processo della malattia, al trattamento di malattie specifiche e ad altri argomenti tipici dell‘Ayurveda.
In tempi relativamente più recenti, 1000—700 a.C., l‘Ayurveda si sviluppò in otto rami o specializzazioni riconosciute e in due scuole prominenti: Atreya, la Scuola dei Medici e Dhanvantari, la Scuola dei Chirurghi.

L‘aspetto magico—religioso della medicina venne gradualmente sostenuto da osservazioni basate su un pensiero di impronta scientifica. Gli studiosi di Ayurveda delle generazioni seguenti apportarono un concreto e logico fondamento filosofico all‘Ayurveda. Il materiale che si trovava sparso nei Veda venne raccolto, sottoposto a serie prove di efficacia e sistematicamente riarrangiato. Tali compilazioni vennero chiamate Samhita.
Molte di queste compilazioni non esistono più. Soltanto tre opere autentiche hanno superato la prova del tempo e sono tuttora reperibili — il Qharaka Samhita, il Sushruta SamAhita e l‘Ashtanga Hridaya Samhita. Questo grande trio (viene chiamato Briha ha sempre goduto di grande popolarità e rispetto durante gli ultimi duemila anni. Sebbene questi testi abbiano subito delle modifiche da parte di differenti autori dei periodi Seguenti la loro forma attuale risale almeno al 1.200 anni fa. Essi si presentano tutti in lingua sanscrita.

Charaka

Il Charaka Samhita è il più antico dei tre testi e venne probabilmente compilato attorno all‘anno 1500 a.C. Esso è considerato l‘opera più importante sui concetti basilari dell‘Ayurveda.

Charaka rappresenta la scuola Atreya dei medici. Si tratta di un lavoro sistematico diviso in otto Sthana o sezioni, le quali sono ulteriormente suddivise in 120 capitoli. La prima sezione del Charaka Samhita descrive i principi fondamentali dell‘Ayurveda.
Quindi descrive la struttura fisiologica e anatomica del corpo umano, i vari agenti eziologici, come pure il loro ruolo nella patogenesi, i sintomi e i segni di varie malattie, la metodologia per l‘esame dei pazienti, il trattamento e la prognosi.

Gli aspetti preventivi del trattamento includono i regimi quotidiani e stagionali, nozioni di dietetica e di comportamento sociale che promuovano la salute mentale. Il capitolo sulla dietetica costituisce una ricca fonte di informazioni. La sezione sui trattamenti curativi include descrizioni dettagliate delle piante medicinali e delle loro proprietà, le varie prepa razioni erboristiche e le procedure terapeutiche come la terapia dell‘eliminazione.

I capitoli sulla terapia del ringiovanimento e sulla prevenzione del processo di invecchiamento sono oggi oggetto di studio per la scienza moderna. Il Charaka Sambhita è scritto sia in prosa che in poesia, come un testo sanscrito classico. Il suo approccio medico—sociale e simultaneamente medico—filosofico è una fonte di ispirazione per chiunque studi il testo originale. Charaka rappresenta la scuola Atreya dei medici

Sushruta

Sushruta rappresenta la scuola Dhanvantari dei chirurghi ed è considerato, nell‘Ayurveda, il padre della chirurgia. Addirittura una grande società di chirurghi americana ha preso nome da Sushruta. Nel Sushruta SamAita troviamo sofisticate descrizioni di strumenti chirurgici. Le sue classificazioni di fratture, ferite, ascessi e ustioni, come pure la sua elaborazione di procedure di chirurgia plastica e di chirurgia retto—anale hanno tutte superato la prova del tempo.
Sushruta ha anche descritto i concetti originali della patogenesi. Egli descrlve una procedura per la dissezione del corpo umano tramite un metodo di macerazione. La conoscenza dell‘anatomia ossa, giunture, nervi, cuore, vasi sanguigni e circolazione è sorprendente e lodevole. La descrizione dei Marma, i punti vitali del corpo, è comparabile al sistema dei punti di agopuntura usato nella medicina tradizionale cinese.
Sushruta sostiene chiaramente l‘importanza sia della conoscenza teorica sia della conoscenza pratica e illustra mezzi e metodi per sviluppare l‘abilità chirurgica.