Mala

Quando il cibo viene trasformato in sostanze nutrienti (ahara rasa) ed esse vengono trasformate nei vari tessuti (Dhatu), i tessuti corporei, ad ogni stadio di trasformazione si producono delle scorie che in Ayurveda prendono il nome di Mala, escreti. Non essendo utili nei processi anabolici di nutrimento, tali sostanze, dopo un breve tempo di permanenza nel corpo sono eliminate attraverso i canali escretori (srota).
La definizione di mala è “ciò che deve andar via”, la presenza dei mala nel corpo ha la sua importanza, non devono essere presenti né in eccesso né in carenza, per esempio l’eliminazione delle feci e delle urine non deve essere eccessiva come nella diarrea e nella poliuria né troppo limitata come nella stitichezza e oliguria. Nel corpo avviene un naturale riciclaggio delle sostanze di rifiuto, pur essendo considerate sostanze di scarto il corpo usa una parte dei mala per il suo sostentamento e nutrimento. La normale e regolare eliminazione delle sostanze di rifiuto è quindi molto importante per il mantenimento della buona salute perché l’accumulo o l’eccessiva diminuzione dei mala crea molte malattie e impurità nei sistemi, negli organi, nei canali nei dhatu e nei dosha.
In generale è più problematica la diminuzione di mala rispetto all’aumento, questo perché il corpo, essendo fatto anche di mala, è abituato a convivere con queste sostanze e va in sofferenza se diminuiscono troppo. La diarrea cronica è molto più debilitante della stitichezza, che è anche più facile da curare rispetto alla diarrea.

In generale l’Ayurveda riconosce due tipi di mala:

ahara mala, le sostanze di rifiuto originate dalla digestione del cibo
dhatu mala, le sostanze di rifiuto originate dalla formazione dei tessuti. I mala principali sono costituiti da Purisha Mutra e Sweda feci urina e sudore che rappresentano la parte più grossolana delle sostanze di rifiuto, si aggiungono ad esse le essudazioni grasse o cerose di vari orifizi del corpo (occhi, naso, bocca, orecchie, organi genitali, pelle) a cui si aggiungono tutti quei minuti prodotti di scarto che si formano durante i processi metabolici che formano i vari tessuti in conseguenza dell’assimilazione del cibo.

Nei testi classici dell’Ayurveda si afferma che l’aumento delle feci causa gonfiore addominale, borborigmi e sensazione di pesantezza.
L’aumento delle urine provoca dolore alla vescica e la sensazione di non essersi svuotati pur avendo urinato.
L’aumento del sudore provoca eccessiva traspirazione, cattivo odore e prurito.
L’eccessiva diminuzione delle feci causa movimenti di aria nell’intestino, dosha vata che si diffonde nell’addome e va verso l’alto provocando dolore intenso ai fianchi e nell’area del cuore.
La diminuzione delle urine provoca minzione scarsa e difficoltosa, alterazione del colore delle urine, sangue nelle urine.
La diminuzione della produzione di sudore causa la caduta e la rigidità dei peli, screpolature e fessurazioni della cute.
La diminuzione delle feci causa movimenti di aria nell’intestino, dosha vata che si diffonde nell’addome e va verso l’alto provocando dolore intenso ai fianchi e nell’area del cuore.
La diminuzione delle urine provoca minzione scarsa e difficoltosa, alterazione del colore delle urine, sangue nelle urine. La diminuzione della produzione di sudore causa la caduta e la rigidità dei peli, screpolature e fessurazioni della cute.

A causa dello stile di vita moderno le persone sono sempre molto occupate, sotto stress e in ansia, questa condizione fa trascurare l’urgenza naturale di evacuare feci ed urina, questa è la causa di molte malattie. Anche sudare regolarmente è necessario per eliminare le tossine dal corpo, la pratica regolare di una attività fisica è molto salutare come la sauna o i bagni di vapore.

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